Per forare il vetro serve una punta speciale?
Anche per il vetro esistono delle punte speciali. Vetro e ceramica sono materiali fragili e duri e basta poco perché durante la foratura vadano in frantumi. Il vetro non può quindi essere tagliato come il legno: va semmai scalfito.
Un fattore in tal senso molto importante è costituito dalla durezza sclerometrica, che viene misurata su una scala da 1 a 10. 1 sta ad indicare un materiale piuttosto morbido, mentre 10 corrisponde a un materiale particolarmente duro. Il talco, per esempio, ha una durezza sclerometrica pari a 1 e si distingue per il fatto che basta un’unghia per raschiarlo. Il manganese, la cui durezza sclerometrica è 5, è già più difficile da forare. I materiali di questa durezza possono però essere incisi con un coltello. Il materiale in assoluto più duro è il diamante, con una durezza sclerometrica di 10.
Il vetro ha una durezza sclerometrica all’incirca pari a 6. Accertati quindi che la punta del trapano sia compatibile con materiali di questa durezza. Man mano che lo si fora, il vetro viene scalfito e raschiato fino a ottenere un foro privo di sbavature. Questo processo genera un notevole calore e ciò può creare tensioni all’interno del vetro, che proprio per questo motivo finisce spesso per spaccarsi. Onde evitare che ciò accada, in fase di foratura è importantissimo esercitare la minore pressione possibile. Non meno importante è lasciar di tanto in tanto raffreddare la punta. Alcuni trapani sono dotati di un sistema di autoraffreddamento. Puoi però anche usare una semplice ciotola d’acqua.